Industria 4.0

Il piano sull’Industria 4.0 prevede un intervento da 13 miliardi di risorse pubbliche per attivare investimenti innovativi con incentivi fiscali, articolato in sette anni (2018 - 2024), e finalizzato a incentivare investimenti privati per il 2017 con il supporto degli strumenti agevolativi che negli ultimi anni hanno funzionato meglio (superammortamento, Nuova Sabatini, credito di imposta per la ricerca) e un orientamento in chiave digitale.
 
Sarà dunque rafforzato il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo, portando dal 25% al 50% l’aliquota della spesa incrementale, e aumentando l’importo massimo a 20 milioni di euro (invece dei 5 milioni ad oggi previsti).
 
Sarà poi prorogato il superammortamento con aliquota al 140% per l’acquisizione di beni materiali strumentali, e fino al 250% per gli investimenti in tecnologie innovative.
Novità anche per le startup, con una detrazioni fiscale fino al 30% per investimenti fino a 1 milione di euro in start-up e PMI innovative, e l’introduzione di una possibilità di assorbimento da parte di società “sponsor” delle perdite delle start-up per i primi 4 anni.
 
Un’ulteriore dote da 10 miliardi viene indicata per il rafforzamento della detassazione del salario di produttività (1,3 miliardi tra il 2017 e il 2020), la diffusione della banda ultralarga tra le imprese (6,7 miliardi già stanziati), il rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi (900 milioni), le catene digitali e l’internazionalizzazione del Made in Italy (100 milioni), i contratti di sviluppo con focus su Industria 4.0 (1 miliardo già stanziato).
 
Con questo mix di incentivi il governo stima di aumentare gli investimenti privati di 10 miliardi annui, passando da 80 a 90 miliardi, già nel 2017. Nell’intero periodo del piano invece, quindi il 2017-2020, la spesa privata in ricerca e sviluppo dovrebbe aumentare di 11,3 miliardi, con particolare focus su tecnologie Industria 4.0. 
 
 
 
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