DL Fiscale | Audizione Confimi Industria: "Urge soluzione ragionevole per questione esterometro 2022"

Parere per lo più positivo quello espresso da Confimi Industria in audizione sul DL. 146 contenente misure su fisco e lavoro. "In materia di riscossione - fa presente Francesco Zuech Responsabile fiscale di Confimi Industria intervenuto davanti alle Commissioni 6ª (Finanze e tesoro) e 11ª (Lavoro, previdenza sociale) riunite - le misure sono teoricamente apprezzabili ma è opportuno valutare - sottolinea - di riconoscere un recupero graduate che riconosca la remissione in termini giacché l’accumulo di 18 rate non versate, causa crisi, difficilmente risulterà onorato in unica soluzione". 

"Bene anche la sanatoria per il credito R&S 2015-2019 considerate le sopraggiunte interpretazioni restrittive dell’Agenzia delle entrate; poco condivisibile, però, non trattandosi di atto di recupero, il fatto che gli interessati non possano utilizzare in compensazione altri crediti lecitamente acquisiti. Ciò premesso - l’accento principale posto da Francesco Zuech - ha riguardato, però, le criticità legate alle novità in arrivo dal 2022 in materia di esterometro".
 
Un vero e proprio incubo per gli amministrativi di aziende e studi professionali che – per l’effetto di quanto voluto dall’amministrazione finanziaria al fine di offrire precompilate Iva che pochissimi utilizzeranno – dovranno aggiungere 12 adempimenti (invece di  4) ad un calendario già fitto di adempimenti. Il tutto, peraltro, entro la stringente scadenza del 15 del mese successivo entro cui spesso non si dispone ancora dei dati. "In particolare - spiega il responsabile fiscale di Confimi Industria - per la moltitudine di acquisti da non residenti effettuati tramite internet, gli addetti (tanto più nel caso di contabilità tenuta in outsourcing) non sono in grado di intercettare il flusso di quanto acquistato da amministratori, titolari ecc se non attraverso l’analisi degli estratti conto disponibili, ben che vada, il 20 del mese successivo e quindi oltre la scadenza imposta dalla norma". 

Da qui l’invito di Confimi Industria a valutare l’urgente introduzione, prima dell’inizio del 2022, di soluzioni in grado di garantire la sopravvivenza facoltativa dell’esterometro trimestrale per tutti quei soggetti disinteressati dalla fruizione dei poco palpabili “benefici” delle precompilate Iva o di sancire, in subordine, che la trasmissione tardiva dei flussi non rappresenterà comportamento sanzionabile né come comunicazione né, soprattutto, come tardiva applicazione degli adempimenti Iva (reverse charge e fatturazione attiva) laddove l’operazione abbia tempestivamente concorso alla liquidazione nel periodo di riferimento.  

A chiudere la Confederazione è tornata sulla necessità di attivare il baratto finanziario (già legge da quasi un anno) e razionalizzare l’utilizzo della fatturazione elettronica attraverso alcune banali migliorie che sarebbero in grado di consentire: (i) il superamento degli elenchi Intrastat; (ii) l’upload delle fatture elettroniche per le dichiarazioni trimestrali OSS; (iii) di attivare una variazione ex articolo 26 al fornitore che riceve l’insoluto (ordinario) obbligando il cessionario inadempiente a riversare l’Iva detratta e non pagata al fornitore, pena verifiche mirate; (iv) la semplificazione degli adempimenti per il reverse charge interno laddove venisse reso simile (visto che non lo si vuole togliere) allo split payment.
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