CORONAVIRUS - Indicazioni regionali e nazionali su come comportarsi

Regione Lombardia ha comunicato, il 5 marzo 2020, alcune importanti indicazioni per la gestione del rischio di allargamento del contagio da Coronavirus. Sono indicazioni destinate prioritariamente a tutti soggetti aventi ruoli e responsabilità in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro, ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, al fine di incrementare negli ambienti di lavoro l’efficacia delle misure di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di Covid-19. Il testo completo è consultabile in allegato, qui si segnala che riporta chiare indicazioni per il datore di Lavoro e più in generale per il Servizio di Prevenzione e Protezione, relativamente a: gestione di luoghi come mense e aree pausa, modalità con le quali garantire una pulizia più accurata dei luoghi utilizzati dai lavoratori, possibilità di svolgere o meno incontri o riunioni. In particolare sottolinea che bisogna applicare il “criterio di distanza droplet” ovvero garantire almeno 1 metro di separazione tra i presenti in uno stesso locale.
 
Il Ministero della salute, tramite l’aggiornamento continuo delle Faq sul proprio sito internet, risponde in modo autorevole ai dubbi più comuni su vari temi (ad esempio su viaggi o gravidanze). Per questo si raccomanda di consultarle come documento autorevole e di fare riferimento ad esse per le misure di prevenzione da praticare. In allegato un breve stralcio delle Faq su temi utili alle aziende.
 
Nota in tema di protezione dei dati sulla salute
Poiché in taluni casi, l’allarme che si è creato per l’emergenza Coronavirus ha spinto alcuni soggetti a chiedere in modo documentato informazioni relative alla salute delle persone (dati sanitari, anamnesi degli interessati, rilevazioni di temperatura corporea o altro), si segnala che è intervenuto il Garante per la protezione dei Dati Personali (Garante Privacy), con un comunicato del 2 marzo 2020, rivolgendo precise raccomandazioni: la situazione di emergenza sanitaria non legittima i privati allo svolgimento di controlli indiscriminati, che potrebbero essere invasivi della Privacy degli individui. I soggetti privati e pubblici, diversi dalla Autorità Sanitarie competenti e dalla Protezione Civile, devono attenersi alle ordinanze, astenendosi dall’applicare ulteriori procedure che impattino sul trattamento di dati personali.
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