Formazione 4.0: attivata la piattaforma per il deposito dei contratti

Come indicato nella circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 3 dicembre 2018, che ha chiarito diversi aspetti relativi all’applicazione del credito d’imposta formazione 4.0 (e di cui abbiamo scritto qui), per ottenere l’agevolazione le imprese sono obbligate a depositare i contratti territoriali per la formazione sull’apposita piattaforma dedicata sul sito del MISE.
 
Attivata recentemente, la sezione online permette alle aziende di depositare e registrare, in pochi click, i contratti collettivi di secondo livello – sia aziendali che territoriali – al fine di ottenere i benefici della misura. Prevista per il 2018 e focalizzata sull’aggiornamento del capitale umano rispetto ai più recenti temi di innovazione e trasformazione digitale e rispetto alle competenze 4.0, la misura fa parte del più ampio Piano Nazionale Impresa 4.0, che è evoluzione e sviluppo del precedente e, da molti punti di vista apprezzato, Piano Nazionale Industria 4.0.
 
Alla piattaforma si può accedere da questa pagina del sito del Ministero: seguendo le informazioni molto dettagliate è possibile registrarsi o accedere attraverso le credenziali di Clicklavoro.
Sono agevolabili le attività formative svolte nel 2018. Queste, che possono anche essere già state svolte, devono tuttavia essere formalmente previste da un contratto collettivo o territoriale che, appunto, deve essere depositato entro il 31/12/2018 attraverso la procedura online. Indispensabile è, quindi, che i piani formativi, formalizzati nei contratti, siano condivisi con la rappresentanza sindacale interna o l’associazione di categoria a cui l’azienda è iscritta.
 
Che ne sarà del credito d’imposta nel 2019?
Assente dalla prima versione del testo della Legge di Bilancio 2019, la proroga del Credito d’imposta Formazione 4.0 è stata inserita dall’emendamento approvato in Commissione Bilancio della Camera, che ha prorogato la misura al 31/12/2019, con alcuni aggiustamenti e piccole modifiche. Ora la palla è passata al Senato, che ne sta discutendo proprio in queste ore.
 
 
 
 

 

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